lunedì 19 dicembre 2016

Hana Yori Dango vs Boys Over Flowers

Recentemente ho scoperto che esistono una moltitudine di live action e parodie (guardate quella fatta dai Big Bang cliccando qui ) ispirati al celebre manga "hana yori dango" di Yoko Kamio. Date un'occhiata a questo piccolo schema riassuntivo: 




Ad essere sincera non ho letto né il manga, né tantomeno mi sono messa a vedere tutti i vari telefilm, dunque parlerò sulla base di ciò che conosco. 

Boys Over Flower è la versione coreana di hana yori dango dove recita anche il famoso attore Lee Min Ho. Per me è stato amore a prima vista: questo drama mi ha letteralmente rapito, costringendomi a spararmi puntate su puntate fino a quando non mi stavano per cadere i bulbi oculari. Mentre Hana Yori Dango, il live action giapponese dove recita Jun Matsumoto, mi è altrettanto piaciuto e soprattutto mi ha fatto ridere... Ma bando alle ciance, direi di analizzare i pro e i contro dei due dorama.

La trama (quella originale del manga)

Tsukushi Makino è una ragazza appartenente alla media-borghesia ed è iscritta al prestigioso liceo Eitoku, frequentato principalmente da "figli di papà", ovvero ragazzi ricchissimi. Tuttavia Makino non riesce ad inserirsi in quell'ambiente, anche perchè la situazione a scuola non è proprio tranquilla a causa del clima di terrore dovuto principalmente alle azioni dei cosiddetti F4 (Flowers Four), ovvero quattro ragazzi bellissimi e ricchissimi, nonché bulli della scuola. Nessuno osa andargli contro, proprio perché tutti gli studenti hanno paura di ritrovarsi nell'armadietto il temibile "cartellino rosso": chi lo riceve, oltre ad essere ghettizzato e malmenato dai propri compagni, verrà punito dagli stessi F4 che renderanno la sua vita un inferno. Sebbene Makino non sopporti questo genere di angherie, decide comunque di tacere e non farsi notare, in modo da finire i suoi studi in tranquillità, ma un giorno qualcosa va storto... Una compagna di classe di Makino, l'unica con cui la ragazza ha realmente legato, inciampa e finisce accidentalmente su Tsukasa, il capo degli F4. Inutile dire che il ragazzo inizia a maltrattarla, almeno fino a quando Tsukushi prende le sue difese... Ma questo atto gli costerà caro, poiché il giorno seguente si troverà il temutissimo cartellino rosso appiccicato al suo armadietto... Da quel momento in poi Makino sarà vittima di atroci scherzi e violenze da parte dei suoi compagni; ma lei non si lascia demoralizzare... La forza che dimostra questa ragazza non resta indifferente agli F4, specialmente a Tsukasa che ne rimane affascinato.

Sebbene le due storie siano quasi uguali, ci sono degli eventi che tuttavia vengono cronologicamente riportati in modo differente; inoltre cambiano anche alcune caratteristiche dei vari personaggi che analizzerò qui sotto. Ad esempio BoF inizia con la protagonista femminile che si ritrova casualmente al liceo in questione per fare una consegna e salva un ragazzo, vittima degli F4, che stava per suicidarsi. Proprio per questo suo gesto eroico, Geum Jan-di sarà premiata dalla stessa madre di Gu Jun Pyo che gli permetterà di frequentare il prestigioso liceo.

          

Sebbene entrambe impersonificano la protagonista del manga, ho notato delle differenze abissali. Mao Inoue interpreta Makino con grande leggerezza, senza troppa drammaticità, rendendo il suo personaggio vero, con un tocco di freschezza che arriva allo spettatore. 
Geum Jan Di invece è un vero peperino, una ragazza che risponde a tono alle provocazioni e che fa trasparire tutto il suo lato più umano e sentimentale. Inoltre davanti a sé ha un futuro da nuotatrice che sarà stroncato da un incidente dove, per salvare Gu Jun Pyo, subirà un danno permanente alla spalla. Impossibile non commuoversi.




Partiamo da Tsukasa Domyoji/Gu Jun-pyo ed iniziamo con il dire che anche qui ho notato tante differenze. Jun Matsumoto è davvero una bravo attore che ha saputo far emergere un Domyoji eterno ragazzino,che nonostante i problemi e le difficoltà mantiene quel carattere "originale". Mentre Lee Min Ho l'ho adorato troppo, soprattutto perchè ha saputo farmi commuovere in alcuni pezzi drammatici della storia. Entrambi spavaldi, ricchi e belli: Jun matsumoto con il suo essere ribelle e allo stesso tempo pacato (come lo sono i giapponesi), Lee Min Ho sfrontato e sentimentale.




Rui Hanazawa/Yoon Ji-hoo, l'eterno "friendzonnato". Ragazzo raffinatissimo e dai modi gentili, farebbe innamorare di sé qualsiasi ragazza. Effettivamente anche la stessa Makino resta affascinata da Rui, ma lui inizialmente non la calcola perchè è perdutamente innamorato di una sua amica d'infanzia; dunque vola a Parigi per stare con lei ma quest'ultima alla fine decide di fargli "ciaone" e mettersi con un riccone. Il buon Rui decide così di riprovarci con Makino, ma quest'ultima lo mette nella friendzone a causa di Domyoji. Comunque sia Shun Oguri che Kim Hyun Joong li ho trovati perfetti in questo ruolo: entrambi bellissimi e delicati, hanno colto l'estrema dolcezza e inquietudine di questo personaggio.



Sojiro Nishikado/So Yi Jung

Sebbene abbia un ruolo secondario nella storia, questo personaggio è davvero interessante. Nella versione giapponese interpretata da Shota Matsuda, Sojiro è un ragazzo di buona famiglia che porta avanti la trazione della cerimonia del té, mentre nella versione coreana con So Yi Jung (Kim Bum) si dedica all'arte della ceramica. Raffinato, introverso e romantico... Sojiro/So Yi Jung si ritroverà spesso a fare da "pacere" tra Tsukasa e Hanazawa.




Akira Mimasaka/Song Woo Bin

Personaggio introverso e sempre circondato da belle donne, generalmente più grandi di lui e legato alla malavita organizzata.  Akira Mimasaka/Song Woo Bin ha un ruolo secondario nella storia, dunque non saprei esprimere un giudizio su di lui, in quanto non ho elementi sufficienti.





Dunque, che dire? Non ho esattamente una preferenza,  poichè ho amato entrambi i dorama. Sicuramente la differenza la fa il modo in cui recitano gli attori: da una parte abbiamo Hana Yori Dango che è più "leggero" e divertente, mentre dall'altra BoF che rimane un pochino più drammatico, anche se comunque ci sono scene abbastanza buffe. Sicuramente meritano di essere visti entrambi.


lunedì 14 novembre 2016

Il libro dei cinque anelli




Nonostante vengano descritte strategie militari, questo libro è molto interessante poiché il samurai Musashi Miyamoto, trascende l'arte della spada e la trasforma in schemi mentali che riprendono la filosofia zen, adattata all'epoca dei Tokugawa (1603-1868) caratterizzata da grandi lotte interne al paese. Il libro è costituito da cinque capitoli che prendono il nome dai cinque elementi che secondo l'autore costituiscono il mondo: 
  • Terra. "Si dice che il guerriero pratica una via duplice: la cultura e le arti marziali. Egli dovrebbe mostrare inclinazioni per questa via duplice. Tuttavia, benché un uomo non risulti  (particolarmente) versato in queste due vie, può diventare ugualmente un guerriero applicandosi assiduamente nella strategia, indipendentemente dalla classe sociale di provenienza"
  • Acqua. " Applicatevi lentamente e con piacere in questo modello comportamentale, per poter attingere la mente del guerriero. Oggi trionfate sul vostro io di ieri; domani trionferete sugli uomini inferiori"
  • Fuoco. "Per abbattere il nemico è necessario addestrarsi, ma va anche ricordata l'esistenza di dettagli tecnici insignificanti. Quando si indossa l'armatura l'elmetto, qualsiasi riflessione sui minimi dettagli sarà inutile"
  • Vento. "Alcuni strateghi della generazione attuale si occupano soltanto della scherma, mostrandone i dettagli e le minuzie; essi imparano a brandire la spada lunga e allenano il corpo. Ma, mi chiedo, basta l'abilità tecnica a garantire la vittoria? 
  • Vuoto. "Studiate i due aspetti della psiche: il cuore e la mente [...] quando il cielo sarà del tutto chiaro, senza alcun offuscamento o la minima nube, conoscerete il vuoto vero"
Musashi afferma che un'arma è efficace a prescindere, ma ciò che rimane centrale è l'individuo, ovvero le "due spade" che rappresentano le infinite potenzialità di un uomo. Tutto ciò è fondamentale al fine di adottare una strategia adeguata, non solo contro i nemici, ma anche per intraprendere una lotta con se stessi. 

mercoledì 9 novembre 2016

Piper, il piovanello pauroso


"La più antica e potente emozione umana è la paura, 
e la paura più antica e potente è la paura dell'ignoto"
H.P. Lovecraft




Per vedere il video, clicca QUI


Da poco è uscito il nuovo cortometraggio della Pixar e già ha riscosso molto successo, perché questa non è semplicemente una favoletta, ma è una storia che ci riguarda tutti. Piper è un simpatico piovanello che vive nei pressi di una spiaggia. Un bel giorno, sua madre, lo spinge ad avventurarsi sul bagnasciuga per procurarsi del cibo, proprio come fanno gli altri uccellini. Lui tentenna, preferisce non esporsi, ma alla fine preso dalla curiosità, cede e raggiunge la riva; ma proprio mentre afferra con il becco una tellina, ecco che viene travolto da un'onda. La scena successiva si apre con Piper ancora tutto bagnato e tremolante che sta al sicuro nel suo nido. E' talmente spaventato da quella distesa d'acqua che se ne tiene ben lontano, sperando che sia la madre a procurargli il cibo, cosa che invece non fa. Lo stomaco del piccino inizia a brontolare, così Piper decide di provarci di nuovo: raggiunge velocemente la riva, ma appena vede un' onda avvicinarsi corre via spaventato e trova riparo in mezzo ad un mucchietto di alghe posizionate sulla spiaggia. Qui incontra un piccolo paguro che lo incuriosisce a tal punto da seguirlo inconsapevolmente fino alla riva. Piper, preso da quell'esserino così buffo, si accorge della sua posizione solo quando vede arrivare un'onda minacciosa che lo travolgerà a breve. Il piovanello, sebbene spaventato, decide di non scappare e prendendo esempio dal suo amico paguro affonda il corpo nella sabbia, chiudendo gli occhi e sperando che quel brutto momento passi presto... Ma è qui che inizia la magia: titubante, l'uccellino apre prima un occhio e poi l'altro e rimane sorpreso nel vedere che sott'acqua ci sono un sacco di conchiglie che non si vedono dalla spiaggia. L'onda passa e Piper non trema più, anzi è contento e corre felice tra la spuma del mare, portando a riva quante più telline possibili.





Questo cartone ci aiuta a capire che spesso la paura è mossa dall'ignoto, da ciò che non conosciamo e per questo cerchiamo sempre di vivere in sicurezza, lontano dai pericoli. Ma quanto possiamo fare affidamento su ciò che noi etichettiamo con la parola "sicuro"? A tal proposito il sociologo Bauman scrive:«La paura più temibile è la paura diffusa, sparsa, indistinta, libera, disancorata, fluttuante, priva di un indirizzo o di una causa chiari; la paura che ci perseguita senza una ragione, la minaccia che dovremmo temere e che si intravede ovunque, ma non si mostra mai chiaramente. ‘Paura’ è il nome che diamo alla nostra incertezza, alla nostra ignoranza della minaccia, o di ciò che c’è da fare.». La paura dunque è diventata un vettore della nostra società, qualcosa di talmente grande che smaglia la rete, disaggregando la stratificazione sociale. Oggi pretendiamo di essere protetti sia civilmente ( sicurezza dei beni), che socialmente ( malattia, infortunio, guerre etc.) e  cerchiamo di dominare tutti i possibili rischi; ma la realtà è che viviamo in una società in cui non troviamo una garanzia di sicurezza né in noi stessi, né nel sistema. Allora come possiamo limitare i fattori di rischio?

E qui entra in gioco Piper che ci fornisce un grande insegnamento, poiché è proprio l'insicurezza la chiave per affrontare la paura. Dopo essere stato travolto dall'onda, l'uccellino non ci pensa lontanamente a tornare sulla riva; eppure spinto dalla fame, decide di riprovarci, di abbandonare il suo nido, di lasciare ciò che lui reputa "sicuro". Quando ormai capisce che l'evento che lo ha tanto scioccato si ripeterà di nuovo, rimane fermo e non scappa: si fa travolgere dalla paura. In quell'istante Piper si sente insicuro perché è immerso sott'acqua, in un habitat che non è il suo... Ma il paguro gli mostra che anche l'ignoto può essere interessante: un mondo pieno di conchiglie!


E' vero ciò che dice Hobbes che l'insicurezza appartiene a una società di individui, ma è anche vero che ciò che conta è la propria esperienza personale e non un opinione diffusa. Solo sperimentando la paura, seppur in piccole dosi, possiamo trovare la forza di diventare coraggiosi, di rimanere dentro al problema e non scappare. 

lunedì 31 ottobre 2016

Sun Tzu - L'arte della guerra






Sebbene sia un testo di oltre duemilatrecento anni fa, l'Arte della Guerra è da considerarsi estremamente odierno. Scritto in Cina nel III secolo a.C probabilmente dal generale Sunzi,  è formato da tredici capitoli che riportano essenzialmente strategie militari che tuttavia possono essere applicate a vari aspetti della nostra vita: dall'economia fino alle relazioni più intime. Inoltre questo manoscritto ha avuto molto successo in Occidente: si dice che Napoleone Bonaparte e il generale americano Douglas MacArthur ne furono influenzati. Effettivamente si tratta di un testo per certi versi affascinante, ricco di quella saggezza e virtù che solo la filosofia orientale sembra contenere. Interessante il concetto di "conflitto" che viene descritto da Sunzi come una componente inevitabile della nostra vita, che talvolta non può essere evitato e con il quale dobbiamo scontrarci direttamente. Come affrontarlo? Conoscendo prima di tutto sé stessi, attraverso un meccanismo di introspezione che porta all'apertura della mente, facendoci percepire ciò che ci sta intorno: dalla bellezza delle cose, alle caratteristiche del nostro nemico. Quest'ultimo non viene visto come un ostacolo da eliminare attraverso l'aggressione, ma qualcosa che va conquistato, tenendo bene in mente la sua natura umana. Dunque è proprio grazie alla disciplina e alla conoscenza del mondo che il "comandante" può ottenere la vittoria.  






Non è una lettura di certo facile, dunque lo sconsiglio a chi non vuole perderci tempo perchè leggendo questo libro è inevitabile non riflettere su ciò che ci accade quotidianamente. 




















Dove acquistare il libro: Feltrinelli
                                        Libraccio




lunedì 17 ottobre 2016

Il fascino indiscreto dell'amore - il film-







Parlo a tutte le ragazze ossessionate dal mondo nipponico: chi di voi non ha mai sognato di vivere là e intraprendere una relazione con un ragazzo giapponese? 
E' quello che accade alla protagonista del film, Amélie una giovane ragazza belga che a vent'anni decide di ritornare in Giappone, poiché c'è nata. Una volta lì impartisce ripetizioni di francese e ben presto viene contattata da Rinri, un ragazzo giapponese molto carino ma allo stesso tempo singolare, poiché non fa altro che scusarsi per qualsiasi cosa. Il loro rapporto mano a mano evolve: lui impara il francese e lei scopre piccoli angoli perduti di Tokyo attraverso gli occhi di Rinri. La freddezza e il pudore dei primi incontri si trasformano in confidenza ed infine sentimento. I due ragazzi intraprendono una relazione amorosa, scoprendo insieme le differenze culturali derivanti dai loro rispettivi paesi... Differenze che metteranno alla prova Amélie, la quale si sforzerà di essere e ragionare come un'autentica giapponese; ma ci sono eventi più grandi di noi che possono farci cambiare la prospettiva e sovvertire i pensieri.  
Premetto che non ho letto il libro e che dunque non so esattamente quanto il film sia aderente al romanzo; tuttavia, anche se inizialmente la storia può sembrare banale, mano a mano che prosegue ho trovato diversi spunti di riflessione: per quanto amiamo il Giappone, non potremmo mai capire a fondo l'anima di quel paese. Amélie presuntuosamente crede di conoscere perfettamente i giapponesi, ma quando Rinri entra nella sua vita, si accorge che il suo sapere è come un castello di sabbia spazzato via dalle onde del mare. Si tratta di un film non impegnativo, a tratti anche divertente, ma che lascia un po' l'amaro in bocca, soprattutto per il finale. 




lunedì 3 ottobre 2016

Autostop con Buddha, viaggio attraverso il Giappone








Prendete un professore canadese un po' pazzo, trapiantato in Giappone, che di punto in bianco decide di mollare il suo lavoro e girare il Sol Levante in lungo e in largo, seguendo la scia dei sakura. Ho letteralmente amato questo libro poiché lo trovo estremamente piacevole, anche se a detta dei miei amici giapponesi, non lo è affatto (soprattutto per le varie prese in giro che fa l'autore a loro discapito); tuttavia Will Ferguson ha saputo giocare bene le sue carte, offrendo un racconto che va al di là del solito "diario di viaggio", ma che rappresenta un punto di partenza per riflettere anche con ironia, su quanto possa essere diversa la cultura nipponica da quella occidentale e quanto questo ci lascia piacevolmente sorpresi. L'autore decide di iniziare questo pellegrinaggio proprio per capire la vera anima del Giappone... Anima che ritrova nei posti più sperduti e meno conosciuti, negli stessi giapponesi che con titubanza gli offrono un passaggio, nel cibo e nelle sale da pachinko, il tutto visto dagli occhi di un gaijin, figura considerata tabù per i nipponici. Insomma, se siete veri amanti del Sol Levante non potete non leggere questo libro. 

Amici che studiate il giapponese, quanto condividete questo pensiero?? #mannaggiaaikanji





martedì 27 settembre 2016

Io sono un gatto

Spesso mi sono chiesta quali possano essere i pensieri di un animale domestico; nel senso se sono capaci di provare sentimenti o formulare concetti, proprio come noi esseri umani. Sarebbe divertentissimo capire cosa si dicono due cani che si abbaiano a vicenda o il gatto che miagola ininterrottamente sotto la finestra. Credo che sia proprio questa curiosità che abbia spinto Natsume Soseki* a scrivere un racconto autobiografico... Di un gatto. Si signori, avete capito bene: lo scrittore si è immedesimato in un simpatico micio che vive nel Giappone nel periodo Meiji, epoca di grandi cambiamenti sociali e che guarda con curiosità il mondo degli umani, cercando di coglierne i vari aspetti.




Nonostante questo libro sia stato pubblicato nel lontano 1905, dunque più di un secolo fa, è estremamente attuale e divertente, soprattutto grazie al ruolo dei vari protagonisti che compaiono nella storia come il professore strambo ( nonché padrone del gatto), la sua pazza famiglia e i vari micetti di quartiere. Inoltre è interessante scoprire gli usi e costumi dei giapponesi all'inizio del 1900, enfatizzati dai racconti dello stesso gatto. Sicuramente si tratta di una lettura non troppo impegnativa, ma che offre diversi spunti di riflessione... Riflessioni che ci vengono suggerite da un gatto che guarda con occhi curiosi il nostro mondo.










* Natsume Soseki (1867-1916) è considerato lo scrittore più importante del Giappone moderno. Tra i suoi romanzi più famosi vi è  Guanciale d'Erba (clicca QUI per leggere la mia recensione).

lunedì 19 settembre 2016

Libri MOSTRUOSI!!!!






Il Giappone, si sa, è la terra dai mille volti. Molti scrittori e artisti affermano che questo paese è formato da più strati che devono essere scoperti mano a mano, fino a giungere al suo cuore. La maggior parte delle persone ignora che dietro i grattacieli delle grandi metropoli e i treni super veloci, vi è l’oscurità, il mistero. Figure mitologiche come i kappa, i tengu, gli oni da sempre affascinano e spaventano la popolazione giapponese, la quale sembra esservi legata fin dagli albori. Il rapporto fra uomo e soprannaturale; è questo che Marta Berzieri e Shigeru Mizuki cercano di spiegare nei loro rispettivi libri, facendo un analisi ben dettagliata delle varie creature che fanno parte del folklore giapponese. Inoltre entrambe gli autori, riportano diverse interviste e antichi documenti che rivelano una realtà sconcertante...
Verità o leggenda? A voi la scelta.


lunedì 22 agosto 2016

Passato Prossimo di Eva Cantarella







Quante di voi hanno sognato il momento in cui in vostro uomo vi prende in braccio sull'uscio di casa? Romantico vero? Eppure secondo un'attenta analisi della saggista Eva Cantarella questo gesto è tutto fuorché romantico poiché ricorda il famoso "ratto delle sabine", episodio in cui i romani rapirono durante dei festeggiamenti le donne sabine. 
Vista le premessa molti di voi penseranno che questo libro sia d'impronta femminista, ma non è così. Basandosi su un'attenta ricostruzione storica che si snocciola dal popolo etrusco fino ad arrivare al tempo della Repubblica romana, offre un importante analisi sul ruolo delle donne e sull'esistenza o meno delle società matriarcali. Personalmente ho trovato molto interessante le varie storie e leggende che vengono narrate dall'autrice la quale svela cosa si nasconde dietro a questi miti.Sicuramente questo libro offre una chiave di lettura importante per codificare la situazione odierna della donna in Italia.

sabato 20 agosto 2016

A proposito di Doctors...

Uno dei dorama che mi sta tenendo incollata con la faccia allo schermo è senza dubbio Doctors. Debbo dire che inizialmente ero alquanto scettica nell'iniziarlo per 2 motivi:
1) C'è Park Shin-hye come protagonista, che ho apprezzato in "The Heirs", ma che ho odiato profondamente in "You're Beautiful" proprio per il suo recitare da "gatta morta".
2) La serie non è ancora terminata.

Fin dalla prima puntata ho capito che questo dorama non è per nulla banale o scontato, anzi... Si intrecciano diversi elementi come il mistero, il dramma, comicità e momenti di puro romanticismo: un mix perfetto che attrae lo spettatore, costringendolo ad aspettare che Viki sblocchi le puntate (o utilizzare il Viki Pass). Diciamo che il genere rassomiglia molto al telefilm americano "Grey's Anatomy" solo che per il momento non è così avvilente ( cara Shonda mi sa che devi solo che imparare dai coreani).



La storia si apre con l'arrivo di Yoo Hye-Jung (Park Shin-hye), che viene abbandonata dal padre, a casa della nonna. Qui inizia un periodo di convivenza fra le due che non sarà affatto semplice, poiché la ragazza è davvero una teppista e ne combina di tutti i colori e non ne vuole sapere di andare a scuola... Proprio per questo motivo la nonna chiederà aiuto al professore Hong Ji-Hong (Kim Rae-Won), che cercherà di indirizzare la ragazza sulla "retta via" e questo accadrà specialmente grazie ad un episodio in cui i due si troveranno a soccorrere una donna in difficoltà.

Tuttavia la pace per la povera Yoo Hye-Jung durerà poco: di lì a poco finirà nei guai mettendosi contro la sua compagna di classe Jin Seo-Woo (Lee Sung-Kyung), che la odierà a morte tanto da renderle la vita un inferno.. Hong Ji-Hong a seguito di uno scandalo scoppiato all'interno della scuola (che vede coinvolta anche la stessa Parka) decide di presentare le dimissioni e andare a completare i suoi studi da neurochirurgo in America. Nel frattempo alla nonna di Yoo Hye-Jung verrà diagnosticato un cancro operabile: le due si salutano amorevolmente all'ingresso della sala operatoria dell'Ospedale Gukil, da dove la signora non uscirà viva. Questo evento condizionerà per sempre la vita della protagonista, tanto che dopo tanti anni e dopo esser diventata un neurochirurgo, si farà assumere proprio al Gukil Hospital, tentando in ogni modo di far chiarezza su quanto accaduto quel giorno in sala operatoria. Inoltre, per la serie "le sfighe vengono tutte insieme", si ritroverà nello stesso reparto con la sua ex psicopatica compagna di classe, la dottoressa Jin Seo-Woo che, oltre ad essere la nipote di uno dei fondatori dell'Ospedale, è innamorata persa del dottor Jung Yoo-Do (Yoon Gyun-Sang) che indovinate un po'? Non se la caga di striscio perché gli piace la bella Parka... Ma diciamo che in mezzo a tutte queste disgrazie c'è una gioia anche per la nostra protagonista: un bel giorno fa il suo ingresso trionfale, scendendo da un elicottero, il bellissimo professore Hong Ji-Hong ( penso che in quella scena abbia scatenato orgasmi multipli a parecchie spettatrici) che è ritornato dall'America e che lavorerà nel suo stesso reparto. 
E poi la storia continuerà con diversi colpi di scena e sotterfugi che non sto qui a spiegarvi altrimenti che senso ha guardarlo?!?

Ricapitolando: drama consigliatissimo con una Park Shin-Hye che realmente ha tirato fuori tutta la sua bravura nel recitare. Fatemi sapere se vie è piaciuto e cosa ne pensate!








mercoledì 10 agosto 2016

5 libri gialli/noir da leggere assolutamente

 Salve  e ben ritrovati. Ammettiamolo: tutti noi siamo attratti dal mistero. Oggigiorno, purtroppo, il telegiornale ci riporta quotidianamente casi di cronaca nera abbastanza efferati. Tutto ciò ci fa riflettere, ma ci stimola anche a cercare di capire il perchè è avvenuto quell'omicidio, chi è il killer in questione. Per alcuni tutto questo potrebbe risultare macabro ma il noir, tra leggenda e verità, attrae le persone. Proprio per questo qua sotto vi riporto 5 romanzi/racconti che mi hanno colpito maggiormente.



1-2) Assassinio sull'Orient Express e Dieci piccoli indiani


           
Questi due romanzi li considero un po' le pietre miliari della letteratura gialla, di cui Agatha Christie è l'indiscussa regina. A distanza di anni dalla loro pubblicazione, questi libri hanno appassionato milioni di persone, tenendole con il fiato sospeso fino all'ultimo: già, perchè la Christie non da nulla per scontato, facendo si che il lettore arrivi fino in fondo al mistero. Molte persone, specialmente i giovani che si avvicinano a questo genere letterario, tendono a comperare libri di autori più recenti, ma io vi invito a non sottovalutare questi due romanzi, o qualsiasi altro libro della divina "Maestra del Giallo". 


3) Il College delle brave ragazze di Ruth Newman





Nel college Ariel di Cambrige avvengono diversi delitti efferati, dove le vittime sono studenti che frequentano la scuola. Sul caso viene chiamato ad investigare lo psichiatra Matthew Denison che collabora con la polizia da diversi anni e proprio lui individua in Olivia, una giovane studentessa che giace catatonica su un letto d'ospedale, la chiave per risolvere questo mistero. 


4) Il colore del sole di Andrea Camilleri




Il racconto narra dell'autore stesso che si troverà ad assistere ad uno spettacolo teatrale a Siracusa con qualche problema, visto vicino a lui è seduto un uomo di grossa corporatura, dall'odore decisamente sgradevole. Finito lo spettacolo Camilleri torna in hotel e stranamente trova nella tasca della sua giacca un biglietto a lui sconosciuto. Da quel momento si apriranno una serie di eventi misteriosi che porteranno l'autore ad avere fra le sue mani il diario di Caravaggio, scritto dal pittore durante un soggiorno in Sicilia. 

5) Serial Killer: storie di ossessione omicida di C.Lucarelli e M.Picozzi



Questa volta non si tratta di romanzi inventati, ma bensì di storie di cronaca nera realmente accadute. Certamente è una lettura più specifica, di stampo criminologico, dunque non adatta a tutti, soprattutto alle persone più sensibili. Infatti nel libro vengono riportati dettagli raccapriccianti riguardo i dodici delitti che vengono descritti minuziosamente dai due autori. Un libro interessante, che sicuramente aiuta il lettore a comprendere cosa c'è dietro un omicidio e cosa spinge un uomo a tramutarsi in un serial killer. 



Prodotti bio per un estate al top!

Mare, sabbia, salsedine, caldo stile forno crematorio..Risultato? Pelle stile "prugna secca" e capelli da pazza. 

Buongiorno! Diciamoci la verità: tutti noi amiamo sotto sotto l'estate, ma questo è un periodo un po' particolare, dove bisogna prendersi maggiormente cura del proprio corpo. Visto le docce frequenti, vi consiglio dei prodotti bio che personalmente ho provato e con i quali mi trovo davvero bene, tanto da non farne più a meno. 

Per la cura dei capelli (specialmente per le ricce come me) consiglio la linea della Omia e Kelemata. Entrambe le marche hanno un INCI molto buono e non usano parabeni e la cosa più importante è che non testano prodotti sugli animali. Costano un pochino di più rispetto ad altri prodotti commerciali, ma credetemi, ne guadagnate in salute. Invece la crema ricci disciplinante della L' Oreal non ha certo un INCI ottimo, ma debbo dire che è una valida sostituta della schiuma modellante che d'estate secca troppo di capelli. Questo prodotto va applicato sui capelli umidi (solitamente bastano 2 noci da distribuire su tutta la lunghezza) e poi potete asciugarli con il diffusore o al sole. 



Inoltre se andate spesso al mare vi consiglio di utilizzare prima dello shampoo, un impacco all'olio d'oliva da tenere in posa per 30 minuti. Bastano due cucchiai da spalmare su tutta la cute, facendo anche un piccolo massaggio. Vedrete che i vostri capelli risulteranno visibilmente nutriti e splendenti!
Sempre per le riccioline come me, consiglio l'acquisto di questa spazzola che costa all'incirca 7€  che potete trovare in vari supermercati ( io la comprai all'EmmePiù) e che districa veramente bene i nodi, anche quelli più piccoli, proprio per la particolare disposizione dei sui dentini.


Per quanto riguarda la cura del corpo, mi sto trovando molto bene con il bagnoschiuma e la crema alle mandorle della Omia, che oltre ad essere bio hanno un profumo pazzesco e sono molto idratanti, lasciando la pelle liscia come la seta.


Inoltre se siete in vacanza e non volete spendere soldi per creme scrub viso e corpo, vi offro un'alternativa valida ed economica: il bicarbonato. Già, perchè oltre ad essere un ottimo alleato per le infiammazioni, con i suoi granuli è in grado di pulire a fondo la pelle dalle impurità che si accumulano sulla nostra pelle a causa del trucco e del caldo che provoca eccessiva sudorazione. Solitamente mi servo di un piccolo recipiente dove verso 2 o 3 cucchiai di bicarbonato (dipende dalla zona che andate a trattare) e poi aggiungo un bicchiere e mezzo di acqua tiepida, poi prendo il composto e lo applico sulla pelle, facendo un lieve massaggio. Ripeto l'operazione circa 3 volte a settimana.

Questo per il momento è tutto! Spero che l'articolo possa esservi d'aiuto. A presto!


martedì 2 agosto 2016

Letture d'estate

Buonasera e bentornati!  Come dicevo nel post precedente (Piacere, ansia) attualmente mi trovo al mare, a casa dei miei genitori dove soggiornerò per un breve periodo. Mentre ero intenta a prendere la tintarella in spiaggia (impresa quasi impossibile considerando il mio colorito simil mozzarella) ho sbirciato fra gli ombrelloni e ho notato, con mio grande dispiacere, che solo 2 o 3 persone su 30 avevano un libro in mano. Eppure credo che leggere in riva al mare, con il vento che ti accarezza la pelle e il rumore delle onde sia super rilassante. Proprio per questo consiglio 3 libri che oltre ad essere dei grandi classici, sono senza dubbio interessanti e sempre in voga anche tra le nuove generazioni:


Tre letture completamente differenti tra di loro, ma allo stesso tempo interessanti e stimolanti che possono attrarre più tipologie di lettore. 




sabato 30 luglio 2016

Piacere, ansia!

Salve a tutti! Come procedono le vostre vacanze? Attualmente mi trovo al mare, a casa dei miei genitori e questo posto, oltre a evocare ricordi felici, mi ha fatto pensare che tutto iniziò qui... 
Una calma sera d'estate di tanti anni fa mi accingevo a fare una passeggiata in bicicletta quando all'improvviso mi è iniziato a mancare il respiro, tanto che sono caduta rovinosamente a terra. Mio padre mi ha immediatamente caricato sulla macchina e siamo corsi al pronto soccorso. << Ecco, sto morendo>> pensavo mentre ero sdraiata sul sedile posteriore. Dopo diverse ore arriva la diagnosi dei medici: semplice abbassamento di pressione.

Con il senno di poi ho scoperto che si trattava di un attacco di panico. Da quel momento è iniziato il mio calvario, passando in rassegna tutti i psicologi e psichiatri della mia città. Non uscivo più di casa per paura di sentirmi male e se disgraziatamente dovevo andare a fare qualche commissione mi imbottivo di psicofarmaci. Piangevo giorno e notte perchè sentivo che mi stavo portando dietro un "peso morto" talmente ingombrante che stava schiacciando quella ragazza solare e allegra di qualche anno prima. Insomma, la mia vita era diventata un campo da wrestling dove mi stavo facendo massacrare di botte dalla mia parte malata. 



Ebbene cari miei amici, ora vi domanderete "come ne sei uscita"? Semplice, non ne sono uscita.
Ho passato molti anni della mia vita a combattere disperatamente l'ansia con ogni mezzo, fino a quando ho realizzato di lottare contro "un mulino a vento": l'ansia è me, ed io sono l'ansia. Se non posso farla sparire, allora cerchiamo di convivere nello stesso corpo. 

Secondo un articolo del giornale il Fatto Quotidiano, sono 17000 gli italiani che hanno un disagio psichico. Molte persone sono ancora scettiche riguardo queste patologie, ma esistono e devono essere affrontate e riconosciute dalla società. Quello che vi consiglio è non chiudervi a riccio, ma cercate di parlare del vostro disagio a qualcuno che possa capirvi, come un genitore o amici fidati. Rivolgetevi a medici competenti, come psicologi o psichiatri che sapranno sicuramente come aiutarvi ad alleviare la vostra sofferenza. Non abusate dei psicofarmaci perchè nonostante possano fare bene per un certo periodo di tempo, a lungo andare creano dipendenza e provocano effetti devastanti sul corpo. Prima di ricorrere a questi tipi di farmaci provate con estratti naturali, come la valeriana o la passiflora. Riempite le vostre giornate con cose che vi fanno stare bene e che possano far crescere la vostra autostima, come il coltivare un hobby o ricercare la propria parte spirituale, magari facendo meditazione. Ricordatevi che non siete wonder woman o superman: siete esseri umani e come tali avete le vostre debolezze e non ve ne dovete vergognare. Cercate di avere più fiducia in voi stessi e non pensate che questo disagio ostacolerà la vostra vita, perchè è proprio lì che il "peso morto" vi sta pestando a sangue. Datevi una stretta di mano e cercate di andare d'accordo: ci saranno delle volte in cui vi sentirete meglio ed altre volte un po' meno... Ma d'altronde la vita non può essere solo rose e fiori, no? 

sabato 23 luglio 2016

Dorama mon amour

Ebbene si, sono una dorama addicted, ma ho scoperto di non essere l'unica. Facendo delle ricerche su internet ho appreso che esiste un vero proprio mondo dedicato alle varie serie televisive asiatiche, fatto di blog, pagine facebook e canali YouTube. Ma perché i dorama hanno avuto tanto successo in Occidente ? Qui sotto elencherò 3 motivi che per me sono stati determinanti..




1) Il Plincipe azzullo 

 Donne, dimenticatevi di Raul Bova che mostra il suo fisico statuario uscendo dall'acqua nella scena del film "Piccolo grande amore" che lo ha reso celebre. Il vero principe azzurro ha gli occhi a mandorla. Sebbene non siano dei "macho-man", gli attori asiatici fanno breccia nel cuore delle loro fan per altri motivi che vanno oltre la bellezza fisica ( che non rimane del tutto indifferente ehehe..). Generalmente nei dorama il personaggio maschile ha diverse sfaccettature: un passato turbolento, si mostra come un "duro", ma sotto sotto è un tenerone allo stato puro. A chi di noi non si è stretto il cuore vedendo Jang Keun-suk che assemblava il peluches "porco-coniglio" per Park Shin-hye (You're Beautiful)  o Goo Jun Pyo che dopo essersi gettato in acqua per salvare Ku Hye-sun, ricorda che lei era la persona che amava tanto e che aveva dimenticato a causa di un trauma celebrale che gli aveva fatto perdere la memoria (Boys over flowers) . Insomma, gli attori asiatici incarnano il mix perfetto di uomo che ogni donna vorrebbe al proprio fianco: stronzo, innamorato e figo da paura (evviva la coerenza).





2) Wonder asian women


Le protagoniste dei dorama incarnano un po' il mito della "ragazza della porta accanto" e forse è per questo che ognuna di una, almeno una volta, si è identificata con l'attrice di turno. Generalmente le protagoniste rappresentano la visione che hanno gli asiatici della donna: forti, ingenue, di una bellezza quasi angelica (evviva la chirurgia plastica),  ma talmente fragili da dipendere interamente da un uomo.Questo delle volte mi fa incazzare ( a quel paese l'emancipazione femminile), ma chi di noi non ha sognato di mostrare le proprie debolezze ed essere coccolate fra le braccia del figaccione di turno? Chiamale sceme queste asiatiche...






3) Commedie strappa-lacrime

Non fidatevi quando leggete nella descrizione del dorama "commedia" perchè è un arma a doppio taglio. Ciò che differenzia i telefilm asiatici da quelli occidentali è che nei primi la storia inizia quasi in modo buffo, con un susseguirsi di eventi comici e poi a metà dorama arriva la batosta... Una serie di colpi di scena che vi porteranno a fare scorta di fazzoletti al supermercato. 







Insomma i dorama sono diventati una vera e propria dipendenza per molte ragazze..E voi? Quali sono i motivi che vi hanno spinto a guardare questi telefilm? 



venerdì 22 luglio 2016

Confessioni di una maschera di Yukio Mishima




Un libro controverso, a tratti dispersivo, ma estremamente affascinante. Ecco cosa penso di questo romanzo, una sorta di autobiografia dello stesso autore che si ritrova a narrare la sua vita, partendo dall'infanzia fino ad arrivare all'età adulta, in un Giappone militarista che si prepara ad affrontare la Grande Guerra. Kochan è un bambino estremamente gracile, soggetto a diverse malattie che lo costringeranno a letto lottando tra la vita e la morte. Proprio per questo motivo il ragazzo sviluppa una sorta di ossessione per i racconti che trattano di sangue e violenza... Finché, diventando adolescente, concentrerà la sua attenzione su quello che sarà il suo primo amore: il suo compagno di scuola Omi. Qui inizia un viaggio che porterà Kochan a scoprire l'universo sessuale (per lo più dell'autoerotismo che il ragazzo pratica più volte), tentando disperatamente di innamorarsi della bella Sonoko, che tuttavia si renderà conto di non poter ricambiare proprio per via della sua omosessualità che deve restare celata. 

lunedì 11 luglio 2016

Imparare il giapponese




Salve a tutti! Negli ultimi anni ho notato che molte persone si sono avvicinate al mondo giapponese. Sicuramente il sushi, i manga e gli anime hanno contribuito a far conoscere questo paese, rendendolo una sorta di "Paradiso Terrestre" per tutti gli appassionati. Infatti, diverse persone, totalmente infatuate, hanno deciso anche di imparare la lingua... Tipo la sottoscritta. 
La mia passione per il Sol Levante nasce all'incirca quando avevo 12 anni e acquistavo mensilmente il manga di Inuyasha, poi si è sviluppata negli anni, dove mi sono documentata sulla cultura e le tradizioni giapponesi, fino a volerne imparare la lingua che studio ormai da un po'.  
Tra le lingue orientali sicuramente il giapponese non è fra le più difficili, ma non è neanche facile, soprattutto per noi occidentali che non abbiamo la minima idea di cosa siano gli ideogrammi. 
Come alcuni di voi sapranno, il giapponese è formato da 2 alfabeti principali ( hiragana e katakana) e dai kanji (che hanno più letture). Arrivando al sodo, quali consigli posso dare a chi si vuole avvicinare a questa lingua? 



 Il primo è verificare se nella propria città ci sono dei corsi appositi o ripetizioni private con insegnanti certificati; nonostante alcune regole grammaticali siano facili, altre non lo sono per niente, dunque è meglio se c'è qualcuno esperto che vi spiega per bene le cose. Consiglio questa opzione soprattutto a chi ha intenzione di sostenere l'esame JLPT

Se  invece non volete spendere soldi, vi consiglio di seguire le lezioni che potete trovare online su YouTube o su alcuni blog. Qua sotto vi riporto quelli che reputo essere più "validi" per me: 
-Japanitaly
Italia-Giappone イタリアー日本
Japan Easy





Invece se volete iniziare a studiare da autodidatta, sicuramente non sarà facile trovare un buon libro di testo. Dopo diversi anni di studio, sono giunta alla conclusione che sono 3 i testi che reputo abbastanza buoni per questo tipo di approccio e sono: 





Qualora optiate per una di queste scelte, ricordatevi che il giapponese è una lingua che richiede costanza nello studio, soprattutto per quanto riguarda i kanji. Un altro piccolo consiglio che vi do è quello di farvi un pen-friend (http://www.pfc.post.japanpost.jp/english/ ), in modo da potervi esercitare nel parlare/scrivere. Sicuramente potete trovare qualche giapponese interessato, soprattutto su facebook, in alcuni gruppi appositamente dedicati.




Qualora decidiate di mandare una richiesta d'amicizia ad un giapponese, ricordatevi di inviargli un messaggio dove vi presentate, poichè per loro è molto importante. Inoltre non tramutatevi in stalker: ricordatevi che tra l'Italia e il Giappone ci sono 12 ore di differenza e che i giapponesi hanno veramente poco tempo libero. Dunque non vi offendete se vi risponderanno dopo qualche giorno ;) E con questo è tutto! Se volete approfondimenti, commentate l'articolo.