lunedì 31 ottobre 2016

Sun Tzu - L'arte della guerra






Sebbene sia un testo di oltre duemilatrecento anni fa, l'Arte della Guerra è da considerarsi estremamente odierno. Scritto in Cina nel III secolo a.C probabilmente dal generale Sunzi,  è formato da tredici capitoli che riportano essenzialmente strategie militari che tuttavia possono essere applicate a vari aspetti della nostra vita: dall'economia fino alle relazioni più intime. Inoltre questo manoscritto ha avuto molto successo in Occidente: si dice che Napoleone Bonaparte e il generale americano Douglas MacArthur ne furono influenzati. Effettivamente si tratta di un testo per certi versi affascinante, ricco di quella saggezza e virtù che solo la filosofia orientale sembra contenere. Interessante il concetto di "conflitto" che viene descritto da Sunzi come una componente inevitabile della nostra vita, che talvolta non può essere evitato e con il quale dobbiamo scontrarci direttamente. Come affrontarlo? Conoscendo prima di tutto sé stessi, attraverso un meccanismo di introspezione che porta all'apertura della mente, facendoci percepire ciò che ci sta intorno: dalla bellezza delle cose, alle caratteristiche del nostro nemico. Quest'ultimo non viene visto come un ostacolo da eliminare attraverso l'aggressione, ma qualcosa che va conquistato, tenendo bene in mente la sua natura umana. Dunque è proprio grazie alla disciplina e alla conoscenza del mondo che il "comandante" può ottenere la vittoria.  






Non è una lettura di certo facile, dunque lo sconsiglio a chi non vuole perderci tempo perchè leggendo questo libro è inevitabile non riflettere su ciò che ci accade quotidianamente. 




















Dove acquistare il libro: Feltrinelli
                                        Libraccio




lunedì 17 ottobre 2016

Il fascino indiscreto dell'amore - il film-







Parlo a tutte le ragazze ossessionate dal mondo nipponico: chi di voi non ha mai sognato di vivere là e intraprendere una relazione con un ragazzo giapponese? 
E' quello che accade alla protagonista del film, Amélie una giovane ragazza belga che a vent'anni decide di ritornare in Giappone, poiché c'è nata. Una volta lì impartisce ripetizioni di francese e ben presto viene contattata da Rinri, un ragazzo giapponese molto carino ma allo stesso tempo singolare, poiché non fa altro che scusarsi per qualsiasi cosa. Il loro rapporto mano a mano evolve: lui impara il francese e lei scopre piccoli angoli perduti di Tokyo attraverso gli occhi di Rinri. La freddezza e il pudore dei primi incontri si trasformano in confidenza ed infine sentimento. I due ragazzi intraprendono una relazione amorosa, scoprendo insieme le differenze culturali derivanti dai loro rispettivi paesi... Differenze che metteranno alla prova Amélie, la quale si sforzerà di essere e ragionare come un'autentica giapponese; ma ci sono eventi più grandi di noi che possono farci cambiare la prospettiva e sovvertire i pensieri.  
Premetto che non ho letto il libro e che dunque non so esattamente quanto il film sia aderente al romanzo; tuttavia, anche se inizialmente la storia può sembrare banale, mano a mano che prosegue ho trovato diversi spunti di riflessione: per quanto amiamo il Giappone, non potremmo mai capire a fondo l'anima di quel paese. Amélie presuntuosamente crede di conoscere perfettamente i giapponesi, ma quando Rinri entra nella sua vita, si accorge che il suo sapere è come un castello di sabbia spazzato via dalle onde del mare. Si tratta di un film non impegnativo, a tratti anche divertente, ma che lascia un po' l'amaro in bocca, soprattutto per il finale. 




lunedì 3 ottobre 2016

Autostop con Buddha, viaggio attraverso il Giappone








Prendete un professore canadese un po' pazzo, trapiantato in Giappone, che di punto in bianco decide di mollare il suo lavoro e girare il Sol Levante in lungo e in largo, seguendo la scia dei sakura. Ho letteralmente amato questo libro poiché lo trovo estremamente piacevole, anche se a detta dei miei amici giapponesi, non lo è affatto (soprattutto per le varie prese in giro che fa l'autore a loro discapito); tuttavia Will Ferguson ha saputo giocare bene le sue carte, offrendo un racconto che va al di là del solito "diario di viaggio", ma che rappresenta un punto di partenza per riflettere anche con ironia, su quanto possa essere diversa la cultura nipponica da quella occidentale e quanto questo ci lascia piacevolmente sorpresi. L'autore decide di iniziare questo pellegrinaggio proprio per capire la vera anima del Giappone... Anima che ritrova nei posti più sperduti e meno conosciuti, negli stessi giapponesi che con titubanza gli offrono un passaggio, nel cibo e nelle sale da pachinko, il tutto visto dagli occhi di un gaijin, figura considerata tabù per i nipponici. Insomma, se siete veri amanti del Sol Levante non potete non leggere questo libro. 

Amici che studiate il giapponese, quanto condividete questo pensiero?? #mannaggiaaikanji